Descrizione
Fu successivamente ampliato da Ezzelino III da Romano e abbattuto dopo la sua morte. Nel 1343 fu ricostruito più grande durante l’occupazione scaligera ed entrò a far parte della cinta urbana medievale. Antonio e Mastino II della Scala fecero ripristinare la fortezza ezzeliniana, trasformandola in un vero e proprio Castello che occupava un'area quadrata e circondato da un profondo fossato.
Successivamente, con la dominazione viscontea, venne aggiunto il coronamento merlato e la lanterna superiore, assumendo le fattezze attuali.
Nel corso del '600, il Castello, ormai privo del suo ruolo difensivo, fu venduto – tranne il Torrione perché di pubblico passaggio – dalla Serenissima ai Valmarana, che ne trasformarono l'ala nord in un palazzo affacciato sul loro antico giardino. Lo smantellamento delle parti residue, alla fine del '700, lasciò pressoché integro il Torrione.
Tuttavia, tra l'800 e il '900, per motivi di viabilità, fu raddoppiato l'arco d'ingresso e affiancato da due passaggi pedonali. Gli ultimi due restauri risalgono al 1999 e al 2018. Resta tutt’ora identificabile il perimetro interno dell'antico Castello – corte d'armi – nell'ampio spazio rettangolare che si apre oltre il portale del Torrione, prospiciente il Corso.
Dopo cinque secoli, il 3 aprile 2018 il Torrione è tornato ad essere un bene pubblico. Il collezionista Antonio Coppola, dopo averlo acquistato all’asta, ha ceduto la nuda proprietà dell’imponente edificio al Comune di Vicenza.
La Fondazione Coppola manterrà l’usufrutto per 30 anni del Torrione, utilizzandolo come polo di arte contemporanea, garantendone la gestione e la sua manutenzione.